Nel corso del 2023, la Fondazione ha focalizzato, in modo prioritario, la propria azione e impegno filantropico su diversi fronti, tesi tra la continuità operativa – accompagnando i propri partners nell’attuazione di differenti percorsi artistici in contesti di marginalità e di sofferenza sociale, e di disagio sanitario – e la profilazione di una traiettoria evolutivo-strategica basata sul superamento del classico approccio erogativo e protesa a fare emergere il ruolo della Fondazione come “connettore” e “partner strategico”.
Durante l’anno appena trascorso, la Fondazione ha, di fatto, sostenuto diverse progettualità in Bosnia-Erzegovina (Musicians Without Borders), Grecia (El Sistema Greece, Greek Council for Refugees, RED NOSES International), Spagna (The Red Pencil Europe) e Svizzera (Save the Children Schweiz) che, impiegando svariati linguaggi artistici, hanno risposto, dal basso, alla crisi migratoria che, dal 2015, attanaglia l’Europa e, in particolar modo, il Mediterraneo.
In parallelo, ha stimolato l’avvio di innovative progettualità di ricerca, quale strumento di sistematizzazione scientifico-metodologica e di diffusione/fruizione delle migliori pratiche ed esperienze legate all’arte.
In pari tempo, ha favorito la nascita di alleanze allargate tra due partners di lungo corso della Fondazione (El Sistema Greece e Greek Council for Refugees) tese a creare delle sinergie operativo-strategiche tra le due organizzazioni, a dare vita ad un incubatore relazionale di buone pratiche partecipative basate sull’arte, e a creare dei ponti di dialogo tra le diverse comunità di migranti che vivono nei quartieri multietnici di Exarchia e Kypseli (Atene).
In fine, ha favorito l’incontro ed incoraggiato la creazione di reti tra l’Orchestra Sinfonica dei Quartieri Spagnoli (partner di Fondazione Alta Mane Italia) e El Sistema Greece sostenendo la partecipazione di quest’ultima al 1° Workshop della città di Napoli su José Antonio Abreu (Napoli, 20-21 ottobre 2023) al fine di avviare un percorso di condivisione e di confronto tra le due organizzazioni sulle rispettive esperienze e metodologie di intervento basate sulla musica quale strumento che permette l’apertura di nuove realtà, e che offre uno spazio diverso dove la bellezza, la speranza, l’inclusione e il cambiamento sociale sono possibili.
In merito alle co-partnership, nel 2023, la Fondazione ha confermato la sospensione, già intrapresa nel 2019 e poi reiterata nel 2020/2022, degli accordi di partnership gestiti da Fondazione Alta Mane Italia (AMI).
In proposito, ricordiamo che trattasi di contratti tri-partiti tra la Fondazione, Alta Mane Italia e i beneficiari (Partner), in base ai quali:
- Alta Mane Italia sostiene i beneficiari delle donazioni nell’avvio e nell’implementazione dei progetti, nelle diverse e complesse articolazioni che ciascun contesto sociale, od ospedaliero, richiede, curando le relazioni con i Partner, il monitoraggio per tutta la durata del Progetto e la sua valutazione, e la possibilità di futura autosostenbilità del partner;
- la Fondazione sostiene gli stessi beneficiari erogando direttamente a loro le donazioni oggetto dei progetti, a seguito delle usuali verifiche in merito alla corretta utilizzazione dei fondi.
Il settore d’intervento è sempre quello dell’utilizzo dell’Arte nelle situazioni di estrema emarginazione sociale e di ospedalizzazione dei giovani a causa di gravi patologie.
ALTRE DONAZIONI
Oltre a quelle sopra descritte, nel 2023, Alta Mane ha continuato a sostenere la Fondation Privée des HUG (Ginevra, Svizzera) confermando il sostegno al progetto di musicoterapia implementato, con successo dal 2019, presso l’Hôpital des Enfants des HUG; e art27- Musicians Without Borders rinnovando il sostegno al Network art27, identificato quest’ultimo nel Vol.2 “Arts and Culture at the Core of Philanthropy” (Philea, 2023) come una delle migliori iniziative che impiegano l’arte come strumento di cambiamento e di inclusione sociale.
NUOVE DONAZIONI
La Fondazione ha, inoltre, ampliato e diversificato la collaborazione con Greek Council for Refugees, già partner della Fondazione dal 2021, sostenendo la traduzione, in inglese e in arabo, e la diffusione del libro “Do I Have the Right to Tell a Story?” (Anna Mertzani, Apopeira Publications, Athens, 2011), un libro di narrativa per ragazzi che, ispirato alla Convenzione sui diritti del fanciullo dell’ONU (1989), ha l’obiettivo di sensibilizzare i minori, insieme alle loro famiglie e agli insegnanti, sull’importanza della difesa e della protezione dei diritti dell’infanzia.
In conclusione e in sintesi, 11 progetti sono stati sostenuti con donazioni dirette della Fondazione, di cui 2 partner con sede in Svizzera (Cantone di Ginevra e Zurigo) e 6 con sede all’estero (Austria, Belgio, Grecia, e Paesi Bassi).