Il progetto in sintesi
Realizzazione di un’opera interattiva in Virtual Reality con il contributo operativo dei pazienti pre-adolescenti e adolescenti del reparto Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale Regina Margherita di Torino.
Il progetto in dettaglio
Offrire ai ragazzi in cura un’esperienza culturale di alto livello; potenziare l’offerta formativa rivolta ai pazienti adolescenti e pre-adolescenti, offrendo loro l’occasione per un confronto diretto con realtà stimolanti e creative; immaginare nuove modalità di fruizione e circolazione di opere d’arte all’interno e all’esterno dei luoghi di cura.
12 pazienti pre-adolescenti e adolescenti in Day-Hospital e in degenza del reparto Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale Regina Margherita di Torino.
Dear è un’organizzazione non profit che dal 2016 si occupa di umanizzazione degli ambienti di cura attraverso progetti creativi. Dal 2016 conduce il progetto Robo&Bobo, un innovativo percorso didattico–laboratoriale su programmazione, digital fabrication, elettronica e grafica digitale, pensato per avvicinare i ragazzi adolescenti e preadolescenti al mondo delle nuove tecnologie.
Nel 2018 il progetto HanaHana – Robo&Bobo Edition ha previsto lo sviluppo della versione originale della pluripremiata opera in realtà virtuale dell’artista svizzera Mélodie Mousset, HanaHana, all’interno del reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale Regina Margherita di Torino. L’opera è stata realizzata durante un ciclo di laboratori in cui i ragazzi ospedalizzati hanno contribuito direttamente alla creazione dell’opera in Virtual Reality.
Adolescenti e pre-adolescenti sono molto spesso esclusi dalle attività proposte all’interno del reparto, rivolte prevalentemente ai pazienti di età inferiore. I laboratori artistici hanno rappresentato una possibilità per i giovani pazienti del reparto di trasformare l’esperienza negativa dell’ospedalizzazione in un’occasione per favorire l’espressione creativa personale e avvicinarli al mondo delle nuove tecnologie.
Le attività hanno previsto la progettazione dell’opera interattiva con il contributo diretto dell’artista, la formazione degli operatori (due operatori professionisti e due volontari) e la successiva realizzazione dei laboratori in ospedale.
Una volta realizzata, l’opera è stata presentata al pubblico nell’ambito della settimana dell’arte torinese (novembre 2018), mentre in ospedale si è restituito il percorso laboratoriale per una possibile futura continuazione e replica dell’esperienza.