Il progetto in sintesi
Implementazione di attività educative qualitative formali e non-formali, basate sull’arte, all’interno di 5 Model Schools e 3 Transit and Reception Centers (TRCs) nel Cantone di Una-Sana (Bosnia-Erzegovina).
Il progetto in dettaglio
Il progetto “Education in Emergency for Children on the Move”, sviluppato nel Cantone di Una-Sana, ha avuto l’obiettivo di garantire ai minori, accompagnati e non, l’accesso immediato a delle attività educative qualitative formali e non formali, all’interno di uno spazio protetto e a misura di bambino. Nello specifico, il progetto ha avuto l’obiettivo di:
- offrire ai minori, accompagnati e non, un supporto psicosociale attraverso l’arte affinché possano iniziare un percorso di resilienza post-traumatico, rafforzare i loro meccanismi di coping e quindi contribuire al loro sviluppo sociale, emozionale, cognitivo e motorio;
- garantire ai minori, accompagnati e non, l’accesso ad un’educazione formale di qualità e il loro successivo inserimento nelle classi regolari delle scuole elementari pubbliche del Cantone di Una-Sana;
- permettere alle giovani ragazze on the move di esercitare il proprio diritto all’educazione, garantendo loro un’educazione inclusiva e di qualità.
Beneficiari effettivi durante la durata del progetto (aprile 2021-dicembre 2022)
- 729 minori, rifugiati e migranti (6-15 anni), di cui 23 UASC, hanno partecipato al Preparatory HEART Program, e 301 sono stati inseriti nelle classi regolari insieme ai loro pari bosniaci;
- 942 minori, rifugiati e migranti (6-15 anni), hanno partecipato a diverse attività educative formali, basate sul metodo HEART, presso 5 Model Schools nel Cantone di Una-Sana;
- 1’192 minori, rifugiati e migranti (6-15 anni) e 51 pari bosniaci hanno partecipato a 1’020 laboratori artistico-educativi presso i TRCs di Sedra, Borici e Miral e negli spazi outdoor e indoor delle comunità locali;
- 102 bambini bosniaci con difficoltà di apprendimento e 120 minori on the move hanno beneficiato di diverse attività di sostegno scolastico;
- 811 giovani ragazze, rifugiate e migranti, di cui 6 UASC, e 90 pari bosniache (12-18 anni) hanno partecipato a diverse attività educative formali e non-formali.
Tra il 1° aprile 2021 e il 31 dicembre 2022, anche con il sostegno di Alta Mane, Save the Children, ha organizzato le seguenti attività:
- implementato il Preparatory HEART Program – un programma educativo formale basato sul metodo HEART e finalizzato all’integrazione scolastica dei minori on the move insieme ai loro pari bosniaci – in 5 Model Schools del Cantone di Una-Sana, che ha raggiunto 23 UASC (10-15 anni) accolti presso il Sedra e il Borici TRCs e 706 minori (6-15 anni) accolti presso il Borici TRC;
- implementato diverse attività educative formali, basate sul metodo HEART, presso 5 Model Schools del Cantone di Una-Sana, che hanno raggiunto 942 minori on the move (6-15 anni) accolti presso i TRCs di Borici e Sedra, di cui 301 sono stati inseriti nelle classi regolari insieme ai loro pari bosniaci;
- organizzato, in collaborazione con il Ministry of Education del Cantone di Una-Sana, diverse attività di sostegno scolastico (matematica, bosniaco, public speech) presso 3 Model Schools del Cantone di Una-Sana che hanno raggiunto 102 bambini bosniaci con difficoltà di apprendimento e 120 minori on the move (10-11 anni);
- organizzato 1’020 laboratori artistico-educativi, basati sul metodo HEART, presso i TRCs di Sedra, Borici e Miral e negli spazi indoor e outdoor delle comunità locali, che hanno raggiunto 1’192 minori on the move (6-18 anni) e 51 pari bosniaci;
- sviluppato diverse attività educative formali e non-formali “gender oriented” (96 laboratori) che hanno raggiunto 811 girls on the move (6-18 anni) e 90 pari bosniache;
- 244 minori (5-17 anni), di cui 143 con background migratorio, hanno partecipato al HEART Summer Camp durante i mesi di giugno-agosto 2021 e 2022, e 61 minori on the move (5-16 anni) accolti presso il Borici TRC hanno partecipato alla HEART Winter School (gennaio 2022), che si è conclusa con una mostra presso il Bihać Cultural Center durante la quale sono stati restituiti 50 arts-works realizzati dai giovani beneficiari, e alla quale hanno partecipato 16 persone (presidi, insegnanti, politici e media) della comunità locale.